TRUFFATORI E PHISHING – CAMBIA LO SPECCHIETTO INGANNATORE! (Gazzetta Tributaria n.62/2024)

TRUFFATORI E PHISHING – CAMBIA LO SPECCHIETTO INGANNATORE! (Gazzetta Tributaria n.62/2024)

62 – Il mezzo elettronico delle mail si presta ad essere veicolo per molti tentativi di truffa e se accompagnato con l’ aspettativa di un rimborso d’ imposta diviene di grande pericolosità.

 

Spesso compaiono, anche sulla stampa specializzata, richiami a tentativi di truffa o di acquisizione fraudolenta di dati inviando false mail dal sito (contraffatto) dell’Agenzia delle Entrate con promesse di rimborsi e/o warning su dichiarazioni, con il solo intento di acquisire i riferimenti bancari del truffato che si troverà con prelievi sconosciuti.

Da anni il marchio dell’Agenzia delle Entrate viene utilizzato come specchietto per allodole contando sul sentimento di reverenziale timore che il contribuente ordinario sente nei confronti di questo nome.

O forse dobbiamo dire sentiva.

Perché l’Agenzia delle Entrate (quella vera!) ha emesso oggi un warning riguardo un tentativo di truffa che promettendo un rimborso fiscale – l’eterna esca – chiede ai cittadini dati e password ma con un documento che si presenta con il logo del “Governo Italiano – Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Naturalmente riferiamo questo allarme per segnalare e ripetere la necessità della massima attenzione riguardo queste missive, ma proponiamo anche una meditazione: il cambio di nome, usando sempre dell’esca del rimborso fiscale, vuol dire che il “brand” Agenzia delle Entrate è diventati troppo serio, e quindi non può essere usato per tentativi di truffe, ovvero questa brand è troppo debole e non attira più quell’attenzione con risvolti fideistici che è necessaria per portare  a termine la truffa?

Potrebbe essere svolta una ricerca per cercare di comprendere come mai i truffatori cambiano etichetta, avendo quindi riscontrato che la precedente denominazione non offriva sufficienti ritorni: ci piace pensare che, grazie anche all’attività dei vari commentatori che inseguono ogni mossa dell’Agenzia per valutarne i risvolti, l’attenzione nei confronti dei passi dell’Agenzia sia ad alto livello, e quindi questo “brand” non può essere utilizzato per basse truffe e furto di dati!

Anche perché l’altra valutazione alternativa dovrebbe essere che quel nome ha perso di appeal e proprio non ci sentiamo di condividere questa conclusione, non fosse altro per lo sforzo e l’attenzione che quotidianamente mettiamo nel commentare i passi i vari dell’Agenzia delle Entrate.

Ma da oggi bisogna essere attenti alla qualità delle comunicazioni che sembrano provenire anche dalla Presidenza del Consiglio, e non crediamo che dipenda dal colore politico del Presidente in carica!

 

Gazzetta Tributaria 62, 10/05/2024

 

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