31 Gen RITORNA L’EPOPEA DEL PONY EXPRESS (Gazzetta Tributaria n.18/2024)
18 – Una sconcertante comunicazione sui problemi di collegamento tra Pubbliche Amministrazioni riporta indietro di duecento anni!
Nel 1860 (quasi duecento anni fa!) negli Stati Uniti d’America era talmente sentita l’esigenza di un rapido collegamento tra i cittadini, gli uffici e le città da istituire il servizio dei “PONY EXPRESS”, struttura di recapito veloce di corrispondenza svolto da giovani a cavallo.
Forse questi duecento anni sono passati invano, se nel tecnologico XXI secolo la comunicazione tra Pubblici Uffici viaggia con tempi indefiniti, come dimostra un caso in cui si è imbattuta la GAZZETTA TRIBUTARIA e che vi riferiamo.
In un intricato intreccio di competenze tra Agenzia delle Entrate, INPS e Agenzia Riscossione vengono richiesti, con cartella di pagamento, contributi previdenziali legati ad un accertamento fiscale successivamente annullato.
Ci si sarebbe aspettato che l’annullamento fiscale venisse anche comunicato in tempo reale all’ente previdenziale, ma nell’inerzia dell’Agenzia provvede il contribuente, tramite il proprio commercialista, con apposite istanze e segnalazioni, che in tempi di alta tecnologia avvengono formalmente e velocemente tramite PEC.
Con apprezzabile collaborazione la competente direzione INPS informa il professionista che l’addebito è stato sospeso, e quindi è grande la sorpresa verificando, alcuni giorni dopo questa comunicazione, che l’Agenzia Riscossione ha ancora il carico da esigere e non sa nulla del provvedimento INPS.
La richiesta di chiarimento formulata agli uffici viene esaudita con una cortese risposta che riconosce che la sospensione è concessa, ma che “La mancata visualizzazione della sospensione da parte dell’Agenzia della Riscossione è dovuta agli ordinari tempi tecnici di trasmissione tra le banche dati dei due Enti”.
Nel 2024 ci illudevamo che il dialogo tra banche dati avvenisse con scambio di file per via telematica, ma così non è!
I tempi tecnici di trasmissione tra le due banche dati ricordano, figurativamente i giovani del PONY EXPRESS che ogni tot miglia dovevano cambiare il cavallo per poter proseguire.
Anche le banche dati, evidentemente, hanno bisogno di cambiare vettori e dispacci, e non basta il collegamento tramite, per esempio, il codice fiscale del soggetto interessato.
Vi sono tempi tecnici (quali?) che rallentano anche di giorni l’adozione di un procedimento, e che ci riportano indietro di decine, centinaia di anni.
Ma allora anche il viceministro Maurizio Leo rischia di sprecare energie nel proporre una riforma fiscale (e non solo fisco, ma coinvolge tutta la società) che si basa su di un uso assiduo della tecnologia: bisogna tenere conto dei tempi tecnici (!) e tanti sforzi rischiano di essere vani!
In fondo il fascino del PONY EXPRESS è ben maggiore di sterili file che vengono scambiati, o che dovrebbero essere conosciuti.
Gazzetta Tributaria 18, 31/01/2024
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