REGISTRO DEI TITOLARI EFFETTIVI: E’FARSA O BALLETTO RITUALE? (Gazzetta Tributaria n.147/2024)

REGISTRO DEI TITOLARI EFFETTIVI: E’FARSA O BALLETTO RITUALE? (Gazzetta Tributaria n.147/2024)

147 – Intervengono nuovamente i giudici ammnistrativi e il Registro dei titolari effettivi emigrati (provvisoriamente) in Lussemburgo.

  

Già tre volte (magari questa sarà l’ultima!) ci siamo occupati dell’incredibile vicenda della denuncia al Registro Imprese dei “titolari effettivi” di società ed enti, stigmatizzando sia il presupposto dell’obbligo che la natura dell’adempimento. (Gazzetta Tributaria n. 116 e 131 del 2023 e 64 del 2024)

Ma a distanza giusto di un anno dal primo intervento (GAZZETTA TRIBUTARIA N: 116 di ottobre 2023) siamo ad una nuova puntata di questa rincorsa verso una norma praticabile, che per ora è sospesa (congelata) sine die.

C’è bisogno di una rinfrescatina e un commento.

In base ad una direttiva comunitaria che ha dieci anni tutti gli operatori del diritto debbono comunicare al Registro Imprese i dati del titolare effettivo del capitale, o dei diritti di voto di società ed enti, al fine di ridurre i rischi di riciclaggio di denaro e di crimini finanziari.

In Italia ci si è accorti dell’obbligo di informativa lo scorso anno, con immediate reazioni contrarie che hanno portato alla sospensione del TAR di Roma, poi del Consiglio di stato, poi all’appello del Ministro dell’Industria che invita i responsabili del Registro delle Imprese a non praticare sanzioni eccesive nei confronti dei ritardatari della denuncia.

Tutto sospeso fino alla pronuncia del Consiglio di Stato (ordinanza n. 8248 del 15 ottobre 2024) che investe del problema italiano la Corte di Giustizia Europea, temendo che taluni passaggi voluti dalla legislazione attuale siano in contrasto con le norme sulla tutela della riservatezza.

Intanto l’obbligo di adeguamento dei pubblici registri in Italia è ‘congelato’, e probabilmente se ne parlerà nel 2026.

Forse si è perso il primo passaggio con il decreto semplificazioni n. 103 del luglio 2024 per risolvere il problema, ma certamente anche nel 2025 avremo un nuovo decreto ‘semplificazioni’ (è dal 2020 che tutti gli anni c’è una norma di tal fatta, vuol dire che il gomitolo era ben garbugliato!) e sarà il caso di non perdere questo passaggio per varare una norma semplice e praticabile! E pensare che vi sono studi che si erano già attrezzati con programmi ad hoc per presentare le denunce riguardanti il titolare effettivo; oltre tutto l’obbligo di informazione dovrebbe avere una conferma anche con la presentazione die bilanci annuali e per adesso viene bellamente ignorato – è congelato! – ma nel 2025 che facciamo?

Probabilmente questa è una delle situazioni più confuse nel panorama dei nostri adempimenti inutili: quando Luigi Einaudi scriveva le sue agili Prediche inutili (anni ’50) non vi erano questi astrusi obblighi, altrimenti avrebbe avuto materia per tomi ben voluminosi: e non è detto che dopo Lussemburgo, Corte di Giustizia UE, il balletto sia finito, perché l’Italia è specializzata nella politica dei “giri di valzer” come ci avevano accusato di indulgere.

 

Gazzetta Tributaria 147, 19/10/2024

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