REGIME COLLABORATIVO E PROGRESSIVO SILENZIO (Gazzetta Tributaria n.125/2024)

REGIME COLLABORATIVO E PROGRESSIVO SILENZIO (Gazzetta Tributaria n.125/2024)

125 – È sempre più difficile dialogare con una controparte silenziosa.

 

L’ Agenzia delle Entrate, la controparte obbligata di tutti i rapporti tributari, ha anche il compito di permettere alla macchina statale di disporre delle risorse economiche per funzionare: situazione di grande complessità che, come tante volte segnalato e richiesto, richiede una positiva collaborazione dei destinatari delle norme, i contribuenti ed i loro consulenti.

Nella proliferazione, a volte patologica, delle norme e decreti che cercano di adeguare la macchina tributaria alle varie esigenze (anche comunitarie) un ruolo fondamentale è rappresentato dal dialogo con l’amministrazione.

Dialogo individuale, con la possibilità di incontrare i funzionari e sviscerare il problema (situazione sempre più difficile, con lo sbarramento dei canali telematici) e dialogo generale, attraverso la conoscenza delle pronunce formali, le risposte ad interpello, che a livello nazionale vengono diffuse sul sito dell’Agenzia.

Queste risposte sono spesso veri e propri trattati, perché tutti sono consci che rappresentano interpretazioni autentiche e profili di indirizzo di portata generale e quindi spesso sono di grande profondità.

Notiamo, però, che questo spazio informativo nazionale si sta restringendo, almeno in termini numerici, come dimostra la tabella sotto riportata, che presenta i dati alla fine di agosto degli ultimi anni:

anno 2019       interpelli pubblicati    364

anno 2020       interpelli pubblicati    293

anno 2021       interpelli pubblicati   576

anno 2022       interpelli pubblicati    441

anno 2023       interpelli pubblicati    474

anno 2024       interpelli pubblicati    177

Siamo quasi ad un terzo delle risposte pubblicate l’anno precedente, e poco più di un quarto di risposte per l’anno più prolifico.

Può essere un caso, e se così è non possiamo fare altro che attendere le nuove svolte; ma può essere indice di una diversa volontà di evitare il confronto, a volte impegnativo, preferendo lasciare ad altri (i Giudici Tributari) la soluzione dei problemi.

Ed in effetti il contenzioso tributario sta crescendo nel numero di vertenze proposte.

Siamo comunque lontani da quel dialogo fitto e frequente che invece appare necessario per promuovere un regime collaborativo.

Oppure, come dicevano i nostri nonni: un bel tacer non fu mai scritto!

 

Gazzetta Tributaria 125, 09/09/2024

 

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