29 Nov QUESTA VOLTA DIAMO NOI I……NUMERI (Gazzetta Tributaria n.99/2022)
99-Tentativo per fornire qualche strumento di interpretazione delle proposte di definizione dei carichi tributari in essere.
Decine di anni di attività insegnano che commentare le proposte di legge, prima che siano approvate definitivamente nel migliore dei casi è tempo perso, altrimenti espone a figuracce perché il risultato finale è ben diverso dalla proposta iniziale!
Quindi non proponiamo un commento alle bozze della nuova legge di bilancio 2023 che sta iniziando il cammino parlamentare, ma riteniamo di fornire ai nostri lettori qualche elemento di valutazione per la proposta di sfoltimento delle iscrizioni a ruolo e agevolare la riscossione del residuo.
Anche se mano a mano i versamenti diretti sono sempre più il canale primario per l’esazione delle imposte rimane una significativa presenza delle iscrizioni a ruolo, la famosa “cartella esattoriale” di recente memoria, che incombe sempre minacciosa sulle teste dei contribuenti.
Probabilmente vi sono stati in passato episodi di trascuratezza o oggettive difficoltà di esazione, ma ad oggi la massa dei debiti in giacenza assume dimensioni stratosferiche.
Si pensi che ogni anno la legge finanziaria può avere un peso sui conti della nazione, di 35/40 miliardi di euro, ma il totale nominale dei crediti tributari che ha in carico l’Agenzia Riscossione (il suo magazzino di rimanenze!) supera i 1.100miliardi di euro: oltre trenta finanziarie!
L’ultima relazione annuale dell’Agenzia Riscossione stima che nel solo anno 2020 – anno orribilis della sospensione-Covid – si siano accumulate 11,5milioni di cartelle, una ogni cinque abitanti o se preferite una ogni famiglia!
Ecco che viene riproposta (art.46 della proposta di Finanziaria) la cancellazione di tutte le cartelle che al 31 dicembre residuano per un importo sino a mille euro (quindi anche i residui di pagamenti in corso), con l’avvertenza che, in base a disposizioni comunitarie non possono essere rinunciati i crediti riguardanti risorse proprie dell’Europa, e quindi una cartella di conguaglio IVA di 900 euro rimane in vita senza sconti!
Il meccanismo perverso della sanatoria prevede che entro l’estate vengano formati gli elenchi delle partite da annullare; sino all’annullamento sono sospese le attività di riscossione; le intimazioni di pagamento che comprendono somme significative e somme minori dovrebbero essere riemesse; in sostanza un polverone che potrà posarsi solo alla fine del 2023, quando sapremo che cosa è rimasto!
Dato il peso che abbiamo accennato riferito al complesso mondo delle imposte il successivo art. 47 della Finanziaria prevede una definizione agevolata deli carichi affidati all’Agente della Riscossione sino al giugno 2022, con un’articolazione di sconti e rateizzazioni ancora in fieri.
Certamente, dato che la Finanziaria deve vedere la luce entro la fine dell’anno sarà bene non affrettarsi a pagare cartelle in circolazione se non dopo un attento esame con il professionista di riferimento, dato che il meccanismo tipico delle sanatorie prevede che i versamenti effettuati non possono formare oggetto di restituzione!
Naturalmente sarà analiticamente commentata la manovra dopo la sua formale approvazione, ma una considerazione significativa può già essere formulata: le due norme sulla riscossione, sopra brevemente delineate, occupano tra testo, relazione tecnica e relazione illustrativa la bellezza di 14 pagine su circa 60 dedicate agli argomenti fiscali: un quarto del totale tratta di riscossione, per segnalare come tale argomento abbia un’importanza prevalente in tutte le attività di programmazione.
Gazzetta Tributaria 99, 29/11/2022
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