OPLA’: LA CASA MOBILE È SCOMPARSA! (Gazzetta Tributaria n.174/2024)

OPLA’: LA CASA MOBILE È SCOMPARSA! (Gazzetta Tributaria n.174/2024)

174 – Nuove norme cancellano la rilevanza catastale di case mobili e “motor home” dal prossimo anno.

  

Scrivere di vacanze durante il gelo invernale porta bene!

L’imposizione sugli immobili, in genere nel mondo, si basa sulle rilevazioni dei pubblici registri che annotano i singoli immobili per caratteristiche e titolarità, e in varia forma attribuiscono allo stesso un certo valore, che spesso può diventare imponibile.

In Italia, per derivazione asburgica – il famoso Catasto di Maria Teresa – con una serie di meccanismi automatici legati alle caratteristiche specifiche ad un immobile viene attribuita una “rendita” che costituisce presupposto sia per le imposte dirette che per quelle di trasferimento.

L’attribuzione di rendita riguarda specificamente le costruzioni – il catasto fabbricati – mentre i terreni non edificati e non pertinenziali (il giardino di casa) ricevono una diversa valutazione con la stima del reddito agrario e dominicale.

Un problema che si è posto da tempo riguarda le c.d. aree attrezzate per strutture ricettive all’aperto: camping, parchi di vacanza, villaggi turistici spesso sono vere e proprie costruzioni con percorsi lastricati, piazzole per tende e camper, impianti di smaltimento e distribuzione energia, servizi comuni e case mobili installate in modo permanente; investimenti importanti che vengono rilevati in catasto come tali in una apposita categoria (D/8).

Per favorire il turismo una norma contenuta nel D.L. n.113/2024 ha disposto che dal 1° gennaio 2025 le case mobili installate in modo permanente, sino ad ora obbligatoriamente accatastate a catasto fabbricati quali vere e proprie abitazioni, non devono più essere registrate, la loro sagoma deve essere cancellata dalle mappe e la tassazione dei luoghi avverrà con una variazione delle rendite dei terreni.

La norma ha suscitato perplessità e necessità di chiarimenti ed è intervenuta l’Agenzia con un atto di specificazione.

Questo almeno è il contenuto (sommariamente riassunto) della Risoluzione n. 67 del 20 dicembre 2024 Direzione Servizi Catastali dell’Agenzia

La casa mobile scompare dalle mappe, ma la sua presenza fa sì che il valore catastale dell’area attrezzata (camping o simili) debba essere calcolata incrementando dell’85% il valore “normale “di tale bene; se si tratta di un’area non attrezzata, ma semplicemente messa a disposizione degli ospiti per il pernottamento il valore deve essere incrementato solo del 55% (!).

La risoluzione dedica una decina di pagine alle specifiche tecniche per far sparire dalle mappe le case mobili (meglio chiamare Houdinì!) e contiene una affermazione che formalmente è corretta ma segna la prevalenza inutile della burocrazia sul buon senso: a pag. 9 si  legge che dato che la nuova disciplina si applica dal 1° gennaio 2025, nel caso si sia in presenza di situazioni che devono essere dichiarate nel 2024 l’accatastamento, se non ancora eseguito deve essere comunque svolto, salvo poi procedere alla cancellazione a partire dal 2025.

Forse, come detto, formalmente è corretto, ma trovarlo espressamente scritto in una risoluzione ufficiale rimane sconcertante.

Per altro Penelope è passata alla storia per “fare e disfare” la sua tela e anche il Catasto si vuole avvicinare!

 

Gazzetta Tributaria 174, 23/12/2024

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