NON ESAGERIAMO! (Gazzetta Tributaria n. 71/2025)

NON ESAGERIAMO! (Gazzetta Tributaria n. 71/2025)

71 – A volte il timore del Fisco porta a temere imposte e adempimenti anche in casi di palese estraneità, e quindi a buon conto chiediamo conferma!

 

 

Forse il concetto di FISCO AMICO dovrebbe evitare anche la diffusione di ingiustificati timori degli obblighi fiscali e conseguenti pagamenti quanto le circostanze sono palesemente estranee alla fiscalità nazionale.

Questa considerazione deriva dall’esame della risposta ad interpello n.112 del 17 aprile 2025 della Direzione Centrale Internazionale dell’Agenzia.

Evidentemente il timore di dover combattere il Fisco crea “fantasmi di imposizione!” e ci si mette anche FISCO OGGI dello stesso giorno a sottolineare la risposta.

Spieghiamo la fattispecie, che avrebbe potuto essere risolta da qualunque persona di normale ragionevolezza.

Una persona cittadina italiana ma residente all’estero e iscritta all’AIRE (ricordiamo l’importanza dell’iscrizione – GAZZETTA TRIBUTARIA n. 69/2025) riceve quale erede compensi per diritti d’autore liquidati da una società degli autori estera.

Siamo quindi in presenza di una operazione estero su estero.

La contribuente chiede conferma che questi diritti non devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi italiana.

L’Agenzia delle Entrate ci mette cinque pagine per ribadire che un compenso estero, ricevuto all’estero da un soggetto residente all’estero non interessa il fisco italiano!

E’ vero che secondo il TUIR questo tipo di redito avrebbe la natura di reddito diverso (art.67 TUIR) ma tale collocazione vale solo per il soggetto nazionale, e un reddito estero percepito all’estero da un residente (formale) estero non può essere attratto alla sfera dell’imposizione nazionale pur con tutte le forzature immaginabili.

Eppure il timore per l’invadenza del Fisco, e la prudenza di richiedere un preventivo parere di esclusione, fa azionare un procedimento di conferma di una situazione assolutamente trasparente.

Potenza del timore dell’Esattore delle Tasse di biblica memoria.

Sorprende che anche l’Agenzia dedichi energie e formalità per giungere ad una affermazione la cui ovvietà era palese dalla prima riga: ma è costume italico, se possibile, creare scartoffie anche oltre il ragionevole.

E magari non vengono pubblicate risposte su argomenti veramente controversi, ma impegnativi!

Non esageriamo, quindi!

 

 

Gazzetta Tributaria, 71, 18/04/2025

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