29 Dic L’ANNO ……FISCALE CHE VERRA’ (Gazzetta Tributaria n.110/2022)
110 – La finanziaria 2023 dedica molto spazio a norme fiscali innovative e non solo sanatorie, ma necessita di coordinamenti per l’applicazione pratica.
In attesa del testo definitivo con l’approvazione dei due rami del Parlamento della finanziaria 2023, e rinviamo a dopo questa pubblicazione i nostri commenti tecnici, abbiamo già dedicato alcuni approfondimenti a situazioni di stile (il doppio binario INPS – Entrate, la rottamazione delle cartelle di pagamento bagatellari e così via) e concludiamo ora con una considerazione di forma generale.
Le norme fiscali nella finanziaria occupano una parte rilevante del corpus complessivo; erano una quindicina di articoli, e poi nella trasformazione formale della legge, che da un provvedimento tradizionale articolato in capi ed articoli diviene un mostruoso articolo unico diviso in un migliaio di commi(!) – la tecnica della fiducia al governo impone una votazione unitaria – e la lettura a volte non è agevole.
Una circostanza comunque appare distribuita in tutte le parti del testo: l’applicazione delle norme proposte, siano esse di modifica della riscossione (sanatoria, remissione in termine e così via) come di definizione liti perdenti, modifica dei limiti quantitativi per contabilità, determinazione forfettaria del reddito imponibile e così via necessita di atti applicativi che debbono essere emanati dagli enti interessati: modulistica, individuazione delle direzioni competenti, modulazione dei versamenti e definizione delle partite da stralciare o da conteggiare, rateizzazioni ecc.
Quasi tutti gli articoli, o commi, interessati dalle nuove disposizioni si concludono con la frase di rito “Con uno o più provvedimenti del direttore ……” per lasciare uno spazio alla applicazione pratica delle modifiche apportate e consentire gli adempimenti formali.
Eppure manca una generale norma di sospensione dei termini di scadenza ordinari per le circostanze potenzialmente interessate dalle modifiche, con la conseguente necessità di creare artificiosamente controversie pendenti o richieste di rateizzazione o altri escamotage al solo fine di evitare la definitività di una certa posizione.
L’intento di sfoltire la massa di situazioni non definite, quindi, rischia di scontrarsi con la necessità di creare, sia pure artificiosamente nuove controversie pendenti cui possa poi applicarsi la nuova norma agevolativa, con un effetto contrario a quella che dovrebbe essere la finalità dell’intero impianto della manovra, la semplificazione e lo stralcio di posizioni.
Ricordando la canzone di Lucio Dalla dobbiamo sperare che l’anno che verrà, oltre a tre volte Natale(!), porti anche ad una razionalizzazione degli adempimenti, magari dando ascolto ai professionisti che data la loro quotidiana convivenza con termini, adempimenti e scadenze conoscono benissimo la macchina fiscale e saprebbero mettere a punto il motore!
Gazzetta Tributaria 110, 29/12/2022
No Comments