03 Mag IL RINVIO DELL’ULTIMO MOMENTO Cartelle e IRAP, non “si consideri” la scadenza del 30 di aprile! I comunicati del MEF. (Gazzetta Tributaria Edizione 24/2021)
24 – Cartelle e IRAP, non “si consideri” la scadenza del 30 di aprile! I comunicati del MEF.
Una forma spietata di tortura dei tempi passati era rappresentata dal portare l’inquisito sino alla soglia dell’esecuzione per poi rinviarla, e così via per più volte fino a che il poveretto non cedeva.
Non vorremmo che il contribuente italiano fosse considerato alla stregua di un reprobo da punire, ma lo stillicidio delle proroghe delle scadenze dell’ultimo minuto, e anche oltre ricordano agli studiosi di storia quel passato di vessazioni.
Il 30 aprile 2021 (era venerdì secondo copione!) alla sera sono stati emanati due comunicati stampa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che annunciano il rinvio di alcune scadenze che si compivano proprio il 30 aprile.
La forma è certamente stravagante, ma l’ultimo anno ci ha abituato a interventi imprecisi, la tempistica è incurante delle necessità delle aziende, il contenuto è decisamente insoddisfacente, ma tant’è, il contribuente vessato accoglie con sollievo anche questo mini rinvio.
Vediamo in dettaglio il contenuto di questi due “comunicati-legge” come sono stati definiti questi nuovi mezzi di modifica legislativa.
IRAP senza pace
Il comunicato n.87 rinvia al 30 settembre 2021 il termine per il pagamento, senza sanzioni e interessi, dell’IRAP 2020 (inizialmente previsto a novembre 2020) a seguito dell’intervento della Commissione Europea che ha modificato le prospettive di esenzione per questa imposta previste dal “decreto rilancio” (n. 34/2020) dell’estate 2020.
Un pasticcio che dovrà essere normativamente regolato, che lascia ancora nell’incertezza i contribuenti e che certamente non può essere risolto da un comunicato stampa di sette (!) righe.
Oltre allo slittamento della data, per altro, è evidente che il versamento di quanto dovuto dovrà avvenire senza sanzioni e interessi in quanto è la legge (Decreto Rilancio) che era stata fatta male, e il contribuente è incolpevole!
Riscossione e notifica cartelle
Il successivo comunicato-legge n.88 annuncia che sarà emanata una norma che rinvia al 31 maggio 2021 il termine della sospensione dell’attività di riscossione scaduto al 30 aprile 2021 a seguito dell’ennesima proroga precedente.
Si badi bene: la prima sospensione è stata disposta con il decreto “Cura Italia” del marzo 2020 (alcuni giorni!) e da allora lo stillicidio dei rinvii, di mesi o di giorni è avvenuto con una cadenza da romanzo dell’incubo.
Dato che dovrebbe trattarsi di un rinvio puro e semplice il termine per il pagamento di quanto affidato all’Agenzia delle Entrate Riscossione è quindi il 30 giugno 2021 (il pagamento deve avvenire entro 30 giorni dalla scadenza della proroga).
Da queste pagine più volte si è levata la sollecitazione ad un provvedimento sistematico che stabilisca in modo preciso i termini di una pianificazione pluriennale dei debiti tributari, ma invano.
E sì che nel Governo vi è un ministero per la Programmazione Economica, che forse dovrebbe suggerire qualche cosa alle Finanze.
Entrambi i comunicati-legge citati affermano “è in corso di definizione il provvedimento normativo” che da un lato promette una disposizione strutturale e coerente, ma dall’altro conferma che allo stato non vi è nulla!
E’ vero che lo statuto dei diritti del contribuente codifica il principio del legittimo affidamento del cittadino nei confronti dei comportamenti della Pubblica Amministrazione, ma una coerenza anche normativa sarebbe altamente auspicabile!
Gazzetta 24, 03/05/2021
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