14 Apr IL NUOVO RAPPORTO FISCALE DEVE BASARSI SULLA FIDUCIA! (Gazzetta Tributaria 42/2023)
42-Anni di indagini per confermare l’ovvio in materia di aliquote IVA.
Una delle indubbie carenze del nostro sistema tributario è la mancanza di autonomia, o di capacità di scelte autonome, per cui si moltiplicano gli Uffici, le istanze, i pareri a volte per certificare l’ovvio.
Se l’annunciata riforma del sistema fiscale deve partire con il nuovo “piglio” della collaborazione tra le parti per migliorare la macchina burocratica e disboscare la foresta delle pronunce sull’ovvio potrebbe essere una mossa azzeccata.
Il giornale ufficiale dell’Agenzia “FISCO OGGi“ da notizia e commenta l’emanazione di una risposta ad interpello del 7 di aprile 2023 che conferma che una protesi cardiaca destinata ad essere impiantata nell’essere umano in alcuni casi in sostituzione di una valvola difettosa può usufruire della riduzione dell’aliquota IVA al 4% – risposta n. 287 del 7 aprile 2023
Crediamo appaia lampante che una protesi cardiaca faccia parte dei dispositivi “da impiantare nell’organismo per compensare un deficit” (come recita il n. 30 della Tabella A sulle aliquote IVA), e non si comprende perché la società che commercializza tale prodotto, e che come tale lo ha iscritto presso il Ministero della Salute, che ha registrato il dispositivo, abbia dovuto aspettare quasi quattro anni, svolgere interpelli e provocare l’intervento della direzione delle Dogane per sentire confermare che una protesi che sostituisce parte della valvola mitralica deve essere impiantata nell’organismo in caso di deficit circolatorio o cardiaco.
C’è una legge IVA con la sua tabella relativamente chiara, specialmente per quanto riguarda il settore sanitario primario; c’è un Ministero della Salute che registra un dispositivo quale protesi cardiaca; c’è una protesi che viene utilizzata solamente in presidi ospedalieri chirurgici, e quindi non vi è interesse del comune pubblico dei consumatori per il prodotto; eppure dopo un’istruttoria che ha occupato un paio di anni c’è voluta una risposta ufficiale, con tanto di firma di un Direttore Centrale dell’Agenzia per confermare quello che tutti già sapevano: si tratta di una protesi cardiaca.
Questo perché vi è sempre la paura di dover rendere conto della posizione assunta, e quindi più pareri sui chiedono meno ci si espone.
Speriamo che l’avv. Maurizio Leo, quale vice ministro che si è assunto l’onere della riforma fiscale voglia spingere verso la conferma della reciproca fiducia, liberando risorse che possono essere più utilmente impiegate: bastava fidarsi della registrazione del Ministero della Sanità e della dichiarazione di conformità della società per accettare l’aliquota IVA ridotta.
Ma magari così è troppo facile!
Gazzetta Tributaria 42, 14/04/2023
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