GIUSTIZIA TRIBUTARIA: UN MONDO CHE AVANZA (Gazzetta Tributaria n.35/2024)

GIUSTIZIA TRIBUTARIA: UN MONDO CHE AVANZA (Gazzetta Tributaria n.35/2024)

35 – Inaugurazione dell’anno giudiziario tributario: un bilancio ed una prospettiva.

  

A Montecitorio si è svolta il 5 marzo 2024 la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario tributario, evento che merita attenzione perché siamo in piena evoluzione di questo mondo che rappresenta una branchia della giustizia spesso sottostimato nelle dimensioni e nei contenuti.

La Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria nella sua relazione ha indicato talune criticità e auspicato le necessarie riforme del complesso mondo di questa quinta magistratura dell’apparato giudiziario italiano (ordinaria, militare, amministrativa, contabile e tributaria).

Viene rimarcato che l’Agenzia risulta vincitrice in circa la metà delle vertenze sia in primo che in secondo grado; vuol dire che per l’altra metà il contribuente ha avuto motivo di lamentare un errore o una interpretazione distorta; appare sempre più indispensabile il contradditorio endoprocedimentale, per limitare i casi controversi.

Le Corti di Merito funzionano in modo abbastanza accettabile (in primo grado circa un anno e mezzo per avere la sentenza, in secondo grado circa tre anni) mentre il peso maggiore è determinato dal terzo grado di giudizio: è stato rilevato che le vertenze tributarie in Cassazione rappresentano circa il 50% del carico totale della Cassazione Civile, e sono tutte concentrate nella V sezione!

La valutazione geografica presenta uno spaccato insolito di litigiosità tributaria: la regione più “litigiosa” è la Sicilia, dato che 2023 sono stati presentati oltre 33mila ricorsi, il 24% del totale nazionale, seguita dalla Campania con il 20%; vi sono Corti di Giustizia di primo grado che in tutto l’anno hanno ricevuto meno di cento ricorsi (sono ben 6 sedi), che vuol dire un paio alla settimana! mentre la Corte di Giustizia di Napoli, da sola, ne ha ricevuto 15mila (circa 50 al giorno!).

A fine anno pendevano presso le Corti di primo grado circa 160mila ricorsi, di cui 45mila in Sicilia, e, anomalia, oltre 13mila a Cosenza.

In secondo Grado la situazione appare più equilibrata, con un totale di appelli pendenti di circa 100mila, di cui un quarto in Sicilia, e con un tasso di smaltimento positivo (nel 2023 pervenuto 36mila e definiti 52mila).

Poi tutto si ferma in Cassazione, con attese almeno quinquennali.

Tra le modifiche auspicate vi è una revisione della geografia giudiziaria, con l’accorpamento delle Corti di Giustizia dal carico minore; lo stesso è stato fatto con la soppressione di tanti Tribunali civili scarsamente produttivi, e così sarà anche per la giustizia tributaria, con la necessità di maggiori trasferte,

Anche la Presidente del Consiglio della Giustizia Tributaria ha sottolineato la rilevanza dell’udienza svolta in presenza, pur non sottovalutando l’opportunità del collegamento a distanza; è tradizione millenaria che il processo si svolge fisicamente davanti al giudice tra le parti, e uno schermo elettronico potrebbe rappresentare una stortura nella percezione del diritto!

Sarà interessante conoscere le dimensioni del contenzioso del 2024, primo anno che vede talune riforme ma che potrebbe segnare anche un incremento dei ricorsi!

 

Gazzetta Tributaria 35, 13/03/2024

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