“FAI DA TE” NON PIACE ALL’ AGENZIA. (Gazzetta Tributaria n.167/2024)

“FAI DA TE” NON PIACE ALL’ AGENZIA. (Gazzetta Tributaria n.167/2024)

167 – Con una risposta ad interpello vengono penalizzati gli acquisti di parti di un bene rispetto al bene intero!

 

Ci sono gruppi industriali che hanno creato la propria fortuna sul “bricolage” e normalmente per questa pratica si intende il montaggio di piccoli oggetti o elementi di arredamento, sempre più di moda.

L’Agenzia delle Entrate andando contro corrente con la riposta n. 246 del 6 dicembre 2024 amplia la portata dell’incidenza fiscale sull’acquisto di beni, o parti di beni, con una conclusione che scontenterà gli amanti del “fai da te”.

Infatti la risposta chiarisce che nel caso di acquisto (diretto o tramite importazione) di case prefabbricate l’IVA gravante sulle transazioni delle singole parti – pareti, serramenti, tetto ecc. – è quella ordinaria, 22%.

I benefici prima caso o comunque l’aliquota agevolata del 10% per l’acquisto dei fabbricati valgono solo se l’acquisto avviene per l’intero bene sia esso finito o da montare da parte dell’impresa venditrice: se viene stipulato un contratto di appalto per la fornitura della casa prefabbricata “montata”, dato che l’oggetto è appunto una casa, se spettanti saranno applicati tutti i benefici dell’aliquota agevolata; la risposta precisa, e questo dipende evidentemente dalla specifica tipologia contrattuale, che l’aliquota ordinaria si applica anche se l’acquisto riguarda le parti della casa prefabbricata e con separato contratto viene commissionata la messa in opera alla stessa impresa produttrice.

Sembra di intendere che l’oggetto del contratto, per godere dell’aliquota IVA agevolata, deve essere la costruzione di una abitazione, mentre se questa fase viene effettuata in proprio, e gli acquisti riguardano singole parti non possono esser vantate riduzioni di sorta.

Certamente la fantasia del contribuente è spesso scatenata e cerca tutte le scorciatoie per risparmiare sull’onere fiscale, ma a volte un certo pragmatismo faciliterebbe la relazione tra vita comune e fiscalità.

E’ ben vero che l’elusione è rappresentata dalla applicazione più favorevole al cittadino di una norma, e quindi è legittimo cercare tutte le vie che possono portare da un risparmio, ma a volte la rigidezza dei comportamenti rischia di generare reazioni contrarie controproducenti.

L’Agenzia enfatizza che siccome il montaggio delle pareti di questa casa prefabbricata viene propagandato come realizzabile anche “da persone senza competenze professionali specifiche, ma basata sulla manualità di livello base nell’utilizzo degli attrezzi più comuni” sembra proprio che vi sia una sorta di riserva di favore per l’impiego di artigiani qualificati, penalizzando con aliquota ordinaria l’opera diretta del consumatore.

Magari sarebbe necessario l’intervento di qualche Comitato di contribuenti – consumatori che difendano il potere di acquisto!

 

Gazzetta Tributaria 167, 09/12/2024

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