28 Ago ESTENSIONE DELLA PLATEA DEI FORFETARI – ATTENTI AL BOLLO! (Gazzetta Tributaria n.90/2023)
90-È stato ribadito come nell’intento di semplificare gli adempimenti tributari la riforma che verrà estenderà la possibilità di applicare un regime di forfetizzazione delle imposte dirette.
Una fascia, per altro minoritaria, di contribuenti applica il c.d. regime semplificato o forfetario determinando l’imponibile con una certa percentuale sui ricavi, senza avere formali obblighi contabili e senza recitare un ruolo nel mondo dell’IVA, che non viene ne addebitata ne dedotta.
Senza entrare in tecnicismi, anche perché i limiti quantitativi variano nel tempo e il regime in oggetto ha oramai oltre una decina di anni, notiamo che in genere l’amministrazione finanziaria ha ritenuto che la fattura emessa dal forfetario, in quanto non portante un addebito di IVA, debba essere soggetta alla Marca da Bollo c.d. elettronica (vedi Gazzetta Tributaria n.61/2023).
E’ stato segnalato come l’estendersi del numero dei forfetari, anche perché dovrebbe essere ampliata la dimensione dei ricavi significativi di ingresso, andrà a interferire con le dinamiche dell’imposta di bollo, sino ad ora serenamente applicata sul documento, a cura del prestatore emittente, e addebitata al cliente come “rimborso”; una risposta ad interpello dell’Agenzia dello scorso anno – n.428/2022 del 12 agosto 2022 – ha precisato che in questi casi il riaddebito del costo del bollo (si badi bene: 2 euro) deve essere considerato imponibile e quindi i ricavi del nostro forfetario devono essere incrementati degli importi recuperati.
Non vogliamo complicare gli approfondimenti dei nostri lettori con la descrizione del complesso processo elucubratorio che ha portato a tale affermazione, ma deve invece essere segnalato il clima di incertezza che una simile interpretazione genera.
Un soggetto forfetario probabilmente emette solo qualche decina di fatture l’anno; anche se fossero cento vi sarebbe (o vi sarebbe stata) una evasione di imponibile di 100×2= 200 euro, con una maggiore(!) imposta dovuta che sfiora il ridicolo!
Oltre tutto siamo in una nuova fattispecie di imposta sull’imposta, il riaddebito del bollo costituisce ricavo per l’emittente che però ha pagato l’imposta e deve nuovamente tassarne il recupero!
Abbiamo avuto occasione di ricordare (Gazzetta Tributaria n.88/2023) come il Direttore Ruffini abbia sottolineato che il Fisco, se non amico, dovrebbe essere EQUO ma questa posizione, se confermata, appare proprio in contrasto con l’equità e rischia di complicare la vita (fiscale) di tanti soggetti che ritenevano di usufruire del regime forfetario anche per le semplificazioni connesse.
Se ora la platea dei forfetari si amplierà, come pare intenzione del Governo, togliamo di mezzo il balzello – imponibile – del bollo anche perché la sua eventuale verifica, date le cifre in gioco, costerà certamente più del recupero!
Gazzetta Tributaria 90, 29/08/2023
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