31 Mar DECRETO SOSTEGNI: ANCHE L’ENERGIA COSTA MENO Tra le pieghe del decreto Sostegni si scopre anche una riduzione di talune tariffe per utenze varie: una caccia al tesoretto! (Gazzetta Tributaria Edizione 20/2021)
20 – Tra le pieghe del decreto Sostegni si scopre anche una riduzione di talune tariffe per utenze varie: una caccia al tesoretto!
Con una norma di interpretazione non agevole l’art.6 del D.L.41/2021 prevede talune riduzioni di tariffe riguardanti l’energia elettrica e il canone TV per pubblici esercizi.
Siamo in presenza di un provvedimento certamente marginale, che vale pochi spiccioli e che richiederà una serie spropositata di interventi e norme di contorno.
L’agevolazione, di duplice effetto, riguarda sia talune componenti del costo dell’energia elettrica sia il canone speciale TV per gli esercizi pubblici.
La prima agevolazione prevede che per gli impianti non domestici di erogazione di energia elettrica in bassa tensione per tutte le partite IVA l’Autorità di regolazione emanerà un provvedimento che ridurrà la componente “trasporto e gestione contatore” e “oneri generali di sistema” della bolletta.
L’Autorità ha provveduta in data 29 marzo 2021 ad emanare il provvedimento n.124/2021/R/eel che avvia tale riduzione: sono otto pagine di testo, di cui le prime cinque contengono i riferimenti normativi, e che rinviano ad un prossimo calcolo della riduzione.
E’ certo che la riduzione riguarderà tutti i soggetti titolari di partita IVA, qualunque attività esercitata, con impianti con potenza disponibile superiore a 3,3kW, è riferita ai mesi di aprile, maggio, giugno 2021 e le prime stime svolte da esperti del settore valutano il beneficio medio in circa 70 euro per bolletta.
Riesce difficile comprendere perchè tale riduzione sia applicata solo all’energia elettrica e non anche alle altre fonti, gas, gruppi elettrogeni e simili ma a caval donato………
Lo stesso art.6 del decreto prevede per il solo anno 2021 una riduzione del 30% del canone speciale per le radioaudizioni (termine formale per il canone TV) per esercizi di somministrazione aperti al pubblico (o che potenzialmente sarebbero aperti al pubblico ma dei quali è disposta la chiusura per emergenza sanitaria!).
Dato che normalmente questo canone viene pagato in via anticipata con equità la norma prevede che all’esercente, se ha già pagato il canone, venga riconosciuto per il 2021 un credito d’imposta pari alla riduzione.
Rimangono i dubbi sul fatto che tale agevolazione non sia stata estesa all’anno 2020, e perché una riduzione di circa un terzo quando i suddetti esercizi non vedono ipotesi di riaperture a breve; inoltre dovrebbero essere ricompresi anche tutti i circoli e associazioni che non sono normalmente aperti al pubblico ma che hanno subito la stessa disposizione di chiusura!
Sia pure in un settore marginale sembra che la confusione sia ancora, dopo due governi, sovrana e magari anche queste note possono aiutare la conversione in forma un po’ più praticabile.
Gazzetta 20, 31/03/2021
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