CONTRIBUENTI E DIETA SANA: LO SPOT DELL’ AGENZIA A FAVORE DELLA SALUTE (Gazzetta Tributaria n.152/2024)

CONTRIBUENTI E DIETA SANA: LO SPOT DELL’ AGENZIA A FAVORE DELLA SALUTE (Gazzetta Tributaria n.152/2024)

152 – I mezzi d’ informazione diffondono un messaggio sociale dell’ Agenzia delle entrate.

 

Con la scusa della lotta all’evasione fiscale l’Agenzia delle Entrate si prende cura della nostra salute stigmatizzando la cena di un signore (che si presenta, per altro, sgradevole e antipatico) che si nutre solo di dozzine di ostriche, aragosta e champagne.

È evidente che la sana dieta mediterranea è un’altra, e giustamente alla fine dello spot il “golosone” incappa nei rigori della legge!

Questo è il messaggio immediato che traspare dalla campagna informativa che va in onda in questi giorni nelle televisioni nazionali, che vorrebbe invece richiamare alla correttezza del comportamento dei cittadini nei confronti del Fisco, ma che appare un tentativo, ridicolo e grottesco, di combattere l’evasione fiscale suscitando riprovazione.

Tutti i commenti (e certamente non solo dei contribuenti in difetto!) hanno rilevato come un messaggio siffatto sia perdente sotto tutti gli aspetti, legali, sociali e promozionali.

Il dovere fiscale è previsto da tempi immemorabili dal “Contratto Sociale” che regola la nostra società, e da ultimi della nostra Carta Costituzionale all’art.53 – la ben nota capacità contributiva: non può essere un banchetto(!) scombinato di un commensale solitario a richiamare un concetto ben più ampio!

Una macchina fiscale efficiente rende anche l’onere delle imposte meno gravoso (si pensi alla vicina Svizzera!) e l’incentivo all’adempimento deve essere ricercato nel famoso concetto di collaborazione e buona fede, e non già nella morigeratezza della cena.

Come abbiamo ricordato la difficoltà di un dialogo preventivo e costruttivo, quale contradditorio obbligatorio, provoca la crescita del contenzioso, l’affermazione del Fisco come solo nemico arcigno e il desiderio di cercare scorciatoie di ogni genere.

Infine un sano pragmatismo calviniano dovrebbe apprezzare il cittadino che, una volta pagate le tasse, pasteggia a ostriche e champagne, mentre tutto lo spot è pervaso da uno spirito negativo degno di Savonarola!

Forse, oltre che stigmatizzare chi evade le imposte in genere, dovremmo perseguire chi spende il denaro dell’Agenzia in messaggi della comunicazione inefficaci, salvo forse per quanto riguarda la dieta mediterranea che risulterà vincente – ma ci voleva poco!

 

Gazzetta Tributaria 152, 29/10/2024

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