07 Giu C’E’QUALCOSA CHE NON QUADRA! FORSE USANO DATI IMPRECISI O ESAGERATI. (Gazzetta Tributaria n.72/2024)
72 – La pubblicazione delle elaborazioni 2022 delle c.d. “pagelle fiscali” presenta un quadro probabilmente irreale della situazione dei contribuenti italiani.
Il Ministero delle Finanze ha pubblicato i dati delle elaborazioni delle situazioni dei contribuenti italiani sulla base delle valutazioni delle c.d. pagelle fiscali (un algoritmo che determina attività per attività i livelli di reddito accettabili – voto da 8 in su- non accettabili voto inferiore a 8).
Il panorama pubblicato riguarda i lavoratori autonomi (professionisti o imprese) con esclusione delle componenti societarie, e su un totale di circa 2,7 milioni di dichiarazioni vi sarebbe quasi il 60% con valutazione inferiore alla soglia di sicurezza.
Se quel livello del voto 8 rappresenta il comportamento accettabile (e pensare che una volta la sufficienza era rappresentata da 6!), si dovrebbe ricavare per esempio che il 70% degli operatori in materia di finanza e assicurazioni (agenti, consulenti finanziari e simili) è inaffidabile; che l’85% dei ristoranti presenta dichiarazioni non credibili; che circa i tre quarti degli operatori nel campo della pesca e acquacultura sono potenziali evasori.
Un panorama francamente desolante in cui sostanzialmente sono pressoché tutti evasori: anche il 40% dei notai sarebbe a rischio, nonostante il repertorio e le verifiche continue; per restare nel nostro ambito di diretto interesse i dottori commercialisti avrebbero un tasso di “rischio” del 42% mentre gli avvocati del 52%.
Il sospetto che qualche cosa non funzioni nelle rilevazioni è fondato.
Questi dati oltre tutto portano ad una serie di considerazioni: diffondere l’immagine di una situazione di sostanziale evasione induce un effetto imitativo che certamente non giova all’assolvimento di quello che è un dovere civile oltre che costituzionale: pagare le tasse!
Eppure il dato diffuso di oltre 1,5 milioni di posizioni a rischio sulla platea nazionale di 2,7 milioni farebbe supporre una platea di “furbetti” troppo ampia e di sgradevole percezione!
Inoltre la macchina dell’Agenzia è ben lontana da poter programmare per un solo anno oltre 1,5 milioni di verifiche – e questo per la sola platea degli autonomi – mentre non riescono ad essere svolte neppure l’1% di tale cifra; oltre tutto vi sono anche le società e la sconfinata platea degli enti non commerciali e quindi vi è una sostanziale affermazione indiretta di impunità.
Nonostante gli auspici del ministro Padoa Schioppa quasi vent’anni fa “pagare le tasse” non è per niente bello ma è un giusto dovere, e forse invece che diffondere una tinteggiatura a fosche tinte tanto sono tutti colpevoli! sarebbe molto meglio semplificare le norme e diffondere invece la cultura del senso civico della contribuzione alla spesa pubblica.
Per altro, come sanno tutti gli studi professionali, in questo periodo (la primavera non è la stagione delle rondini ma del fisco!) vi è l’affanno per presentare dichiarazioni e pagamenti e non certo per fuggire!
E chi fugge non può poi lamentarsi della sanità (a cui non contribuisce) inefficiente o dei trasporti (che non paga) scadenti.
Gazzetta Tributaria 72, 07/06/2024
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