10 Lug AVVIO COMPLESSO DEL PROCESSO TRIBUTARIO RIFORMATO. (Gazzetta Tributaria n.96/2024)
96 – I dati del primo trimestre 2024 indicano una crescita della litigiosità fiscale.
Con puntualità vengono resi noti dalla Direzione del MEF i dati trimestrali sul contenzioso tributario e quelli del primo trimestre 2024 indicano una tendenza alla crescita del numero di controversie, per altro inevitabile dopo le sospensioni e gli stralci ex condono/rottamazione/definizione.
Un primo dato appare significativo: al 31 marzo 2024 sono pendenti, nei due gradi di giudizio specifici, oltre 260mila vertenze; nonostante i provvedimenti di definizione il trend è in crescita dato che nel primo trimestre 2022 erano stati presentati 38.900 ricorsi, nel 2023 53mila e nel 2024 68.708.
Certamente influisce anche l’abolizione della mediazione obbligatoria e la tendenza negativa delle Agenzia a intavolare un confronto preventivo con il contribuente, ma una massa di oltre 260mila vertenze è decisamente rilevante, anche perché, come sempre, la ripartizione geografica è per certi versi sorprendente: vi sono zone di elevatissima litigiosità e aree di “serenità”.
Infatti per il numero di ricorsi trasmessi in primo grado nel trimestre la regione più litigiosa è la Campania, con quasi il 20% del totale, seguita dalla Sicilia e dalla Calabria; in Valle d’Aosta, viene presentato un ricorso ogni tre giorni!
Un occhio deve anche essere rivolto alla produttività delle Corti di Giustizia di I° Grado: quella con il maggior numero di ricorsi pendenti è Roma, seguita da Catania e Cosenza.
La situazione è simile in II° Grado, dove per numero di appelli presentati il primo posto spetta ancora alla Campania, seguita da Lazio e Sicilia; per numero di appelli pendenti spicca la Sicilia con quasi il 25% del totale nazionale.
Certamente sarà necessario valutare una revisione territoriale delle sedi e delle competenze dalle Corti di Giustizia Tributaria, perché un apparato che fornisce Giustizia nell’interesse della Nazione non può prescindere da almeno un minimo di struttura burocratica (Direttore, segreteria, archivio, sede ecc.) e questo forse stride con l’operatività delle Corti minori che vedono magari, in media, un ricorso al giorno, oltre tutto presentato per via telematica e quindi senza bisogno di attività cartacea (Per esempio Sondrio, Lodi, Lecco, Piacenza, Asti, Biella e altre Corti hanno ricevuto nel primo trimestre del 2024 meno di 90 ricorsi in tre mesi!).
Si conferma il sostanziale equilibrio tra le parti nei risultati delle pronunce: sia in primo che in secondo grado più o meno nel 50% dei casi l’Agenzia citata non ha ragione, mentre nel 47% circa dei casi il giudizio è favorevole all’Agenzia.
Notiamo infine che anche il procedimento di definizione agevolata delle liti tributarie pendenti non ha avuto un rilevante effetto; nel marzo del 2022 le giacenze complessive di vertenze erano 261mila, un totale molto vicino a quello odierno (264mila).
Sembra quasi che vi sia uno zoccolo duro di controversie insanabilmente non conciliabili.
Un elemento di novità, che terremo monitorato, è dato dalla crescita delle controversie che hanno come controparte l’Agenzia Riscossione, che a volte incolpevolmente mantiene in essere partite di debito invece sanate da condoni e definizione direttamente gestiti dall’Agenzia delle Entrate: tante volte abbiamo ricordato come sia difficile il dialogo tra le diverse situazioni delle Agenzia Erariali!
Gazzetta Tributaria 96, 10/07/2024
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