ABUSO DI INTERPELLO O FORSE UN NUOVO MODO DI COMUNICARE. (Gazzetta Tributaria n.80/2024)

ABUSO DI INTERPELLO O FORSE UN NUOVO MODO DI COMUNICARE. (Gazzetta Tributaria n.80/2024)

80 – A volte compaiono interpelli tanto scontati da fare dubitare della terzietà della domanda, oppure si tratta di interpretazioni diffuse ad arte.

 

La lettura delle risposte ad interpelli da parte della Agenzia delle Entrate non è certamente un passatempo divertente ma rappresenta una ginnastica mentale a volte impegnativa e spesso noiosa; altre volte, però, la ovvietà della risposta lascia sconcertati.

È questo il caso della risposta n. 132 del 12 giugno 2024 che affronta un problema di incidenza delle imposte di successione internazionali sul valore delle partecipazioni, ereditate.

L’interrogante comunica di aver ricevuto per legato testamentario da parte di un soggetto che era residente in Francia un pacchetto di azioni di una società francese quotata in borsa.

La fattispecie è rilevante in entrambi i paesi, in base al trattato italo francese, e quindi in Francia viene esatta un’imposta sulla successione e l’importo di questa sarà portata in diminuzione dell’imposta sulle successioni italiana.

Dato che l’imposta francese è pari al 60% del valore del legato, mentre l’imposta italiana è dell’8%, l’imposta italiana sarà completamente assorbita da quella francese.

L’interrogante chiede conferma che il complesso di imposte assolte (sostanzialmente solo quella francese) diviene un onere accessorio al valore della partecipazione ai fini della determinazione di una futura plusvalenza in caso di cessione del pacchetto ereditato.

Naturalmente l’Agenzia conferma che l’imposta assolta in Francia, che comprende anche quella italiana per compensazione, rappresenta un onere accessorio da conteggiare sul valore di acquisizione dei titoli francesi.

Il tutto in sei pagine di risposta a firma della Direzione Centrale Contribuenti dell’Agenzia.

Ma dove sarebbe il quesito da proporre alla Direzione Contribuenti dell’Amministrazione? Anche il più sprovveduto praticante della nostra professione non avrebbe dubbi sulla rilevanza dell’imposta pagata, e questo senza scomodare i vertici delle istituzioni!

Quindi il dubbio sulla effettiva portata delle risposte agli interpelli (che come preannunciato stanno diradandosi, dato che lo scorso anno la risposta numero 132 era di gennaio 2023, mentre ora siamo a metà giugno!) viene sottolineato dalla ovvietà delle soluzioni proposte.

Ovvero, come sospettiamo, la riposta ad interpello diviene un nuovo modo per affermare principi e soluzioni che altrimenti sarebbero ospitati in una Circolare!

La risposta, per altro, consente di sottolineare la differenza tra l’imposta di successione italiana (che al massimo raggiunge l’8%), e quella transalpina che è otto volte tanto.

Questo differenziale fa sì che il tributo, in questo caso, sarà assolto sempre e solo in Francia.

Le prospettive di modifica tengono conto anche questi squilibri.

 

Gazzetta Tributaria 80, 17/06/2024

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