29 Gen QUESTO NON È UN PAESE PER GIOVANI…E IL FISCO CONFERMA! (Gazzetta Tributaria n.15/2025)
15 – Un cumulo di agevolazioni fiscali che è usufruibile, sostanzialmente, solo da professionisti affermati!
Spesso si sente dire, e ci sentiamo di condividere, che l’Italia non è un paese per giovani! nel senso che le difficoltà lavorative, specialmente all’inizio della carriera, i costi non moderati, un clima sociale a volte allontanante inducono spesso le giovani generazioni a cercare all’estero fortuna e carriera.
Per questo sin dal 2010 sono stati varati incentivi fiscali che attraverso un abbattimento dell’imponibile possono stimolare ricercatori, professionisti e manager a stabilirsi in Italia.
Gli incentivi, certamente sostanziosi, consentono per un certo numero di anni di dimezzare il reddito imponibile per manager e lavoratori autonomi che rientrino in Italia acquisendo la residenza, e l’agevolazione può anche crescere a seconda del carico di famiglia (art5 D. Lgs. 209/2023).
Nel caso di professori e ricercatori che dall’estero trasferiscano in Italia la residenza fiscale per svolgere, almeno per due anni, una ricerca in università italiana l’agevolazione fiscale è ancora, proporzionalmente migliore, perché il compenso per l’attività di ricerca sarà imponibile solo per il 10% (art.44 D. Lgs.78/2010).
Il caso che ha suggerito queste note è trattato nella risposta dell’Agenzia delle Entrate ad interpello n. 16 del 28 gennaio 2025.
Questi i fatti.
Un cittadino italiano studia in Italia medicina, si specializza in Spagna, svolge lì attività di ricerca, intanto acquisisce anche la specializzazione di odontoiatria e si iscrive all’albo professionale quale medico.
Dopo una quindicina d’anni lascia la Spagna per assumere un incarico di professore in una università italiana e intende svolgere in Italia anche la libera professione di odontoiatra.
Quasi con imbarazzo l’Agenzia delle Entrate deve riconoscere che non vi sono norme che vietino al nostro professore e dentista rimpatriato di godere di entrambe le agevolazioni, per cui per alcuni anni il suo carico fiscale sarà irrisorio!
Che queste agevolazioni siano rivolte ad una razione limitatissima di potenziali beneficiari è dimostrato anche dal fatto che per l’abbattimento del redito di lavoro autonomo o dipendente il limite annuale è di € 600.000! – certamente una dimensione non avvicinabile da un giovane.
Il titolo che abbiamo usato è una forzatura della realtà, ma una situazione come quella descritta, di assoluto vantaggio, può essere realizzato solo da un professionista di successo con decenni di esperienza e che vuole godere della sua attività in Italia; i giovani “nostrani” invece, spesso per affermarsi devono andarsene, perché come spesso di afferma questo non è un paese per giovani (in compenso gli ‘anta ci stanno benone!)
Gazzetta Tributaria 15, 29/01/2025
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