11 Nov IL FISCO AL CONTRARIO! (Gazzetta Tributaria n.155/2024)
155 – Il contribuente ritiene di applicare l’ IVA ordinaria ma l’ Agenzia lo smentisce riconoscendo l’ IVA agevolata!
Decenni di esperienza professionale ed una certa conoscenza della materia dovrebbero mettere al riparo da sorprese fiscali, ma quanto riportato l’altro ieri dalla risposta ad interpello dell’Agenzia in commento ha caratteristiche di unicità e sorpresa.
A memoria di esperto mai visto nulla di simile.
Ci perdoni il sig. Vannacci dell’ispirazione del titolo, che richiama un suo lavoro, ma riscontrare che il contribuente chiede di applicare l’IVA ordinaria e l’Agenzia invece lo porta a quella agevolata (dal 22% si scende al 10%) è certamente un percorso inverso rispetto ai consueti canoni.
Vediamo i fatt.
Una società commercializza prodotti destinati alla disinfestazione delle piante, tra cui gli olivi, compresa una specie di trappola insetticida con esca a “feromoni”.
Essendo un prodotto non soggetto alla autorizzazione del ministero della Saluta, prevista per i fitosanitari rivolge un interpello all’Agenzia delle Entrate indicando che a suo dire deve essere applicata l’aliquota IVA ordinaria in quanto non si tratta espressamente di un fitosanitario.
L’Agenzia chiede un parere tecnico al Ministero della Salute, e non ricevendo risposta nei tempi previsti (!) emette la risposta n. 220 del 7 novembre 2024 dichiarando che anche in mancanza dell’autorizzazione si deve avere riguardo alle caratteristiche proprie del bene e quindi questo viene considerato fitosanitario con l’applicazione dell’IVA ridotta alla cessione.
Se così stanno le cose non si può che plaudire alla conclusione della vicenda, che lascia comunque perplessi.
Che bisogno c’è di rivolgere un quesito all’Agenzia per applicare l’IVA ordinaria, posto che non esiste sanzione per l’indicazione di una aliquota maggiore di quanto eventualmente applicabile; l’applicazione dell’IVA ridotta non fa scattare problemi di pro-rata o simili, che sono rilevanti solo in caso di presenza di cessioni esenti; non viene imposta la valutazione del Ministero della Salute e quindi sono lontane ulteriori complicazioni burocratiche.
Forse siamo in presenza di una meravigliosa applicazione spontanea del principio di collaborazione (Statuto del Contribuente) che abbiamo tante volte citato, per recriminarne l’omissione, in queste pagine, ma lo sconcerto è grande perché veramente è il contrario dell’ordinario rapporto: il contribuente cerca di risparmiare sulle tasse e l’Amministrazione lo insegue con aumenti e maggiorazioni: invece il contribuente vuole pagare di più e l’Agenzia dice che basta meno!
Anche FISCO OGGI viene preso in contropiede e riferisce della concessione dell’IVA ridotta, mentre la domanda era per quella ordinaria!
Se non è questo un FISCO al contrario!
Gazzetta Tributaria 155, 11/11/2024
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