COMMERCIALISTI NELL’ AGENZIA DELLE ENTRATE: CERTAMENTE UN APPORTO DI QUALITA’ (Gazzetta Tributaria n.76/2024)

COMMERCIALISTI NELL’ AGENZIA DELLE ENTRATE: CERTAMENTE UN APPORTO DI QUALITA’ (Gazzetta Tributaria n.76/2024)

76 – Il nuovo concorso per reclutare funzionari nell’ Agenzia delle Entrate ha visto la partecipazione di molti dottori commercialisti abilitati: una novità che è segno di civiltà.

 

Una delle carenze riscontrate correntemente nell’operato dell’Agenzia delle Entrate è la consistenza numerica dei funzionari, decisamente pochi per la massa di lavoro incombente.

Nei mesi scorsi è stato bandito un concorso per circa quattromila posti, e sembra che circa il 10% dei vincitori sia rappresentato da iscritti nell’albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.

Certamente un dato sorprendente per la novità, ma che dimostra una maturità della platea degli interessati.

Sino ad ora si assisteva, sia pure con una frequenza limitata, solo al transito dall’Agenzia ai ruoli dei rappresentanti dei contribuenti tenuti dal ministero e regolamentati dall’art. 63/600 sull’accertamento, di ex funzionari o ufficiali provenienti dall’Amministrazione o dalla Guardia di Finanza.

Se confermata la presenza dei dottori commercialisti tra i vincitori del nuovo concorso dell’Agenzia assistiamo al passaggio inverso, dall’attività professionale al ruolo di dipendente pubblico.

Nessuno stupore, ma invece un plauso alla flessibilità dei ruoli e delle funzioni, con l’augurio di buon lavoro.

Certamente non vi è da temere la confusione, come dimostra il fatto che vi siano ex magistrati o notai che passano nel novero dell’avvocatura; dottori commercialisti che da giudici tributari part-time possono concorrere per l’impiego stabile nella Magistratura Tributaria; avvocati che svolgono la funzione di Giudice di Pace.

Negli Stati Uniti americani gli avvocati concorrono alle elezioni per procuratore distrettuale, e poi se non rieletti tornano nelle file dell’avvocatura.

Riteniamo che l’alternanza nelle funzioni professionali non possa che migliorare la qualità del servizio offerto alla Nazione, date le profonde conoscenze che entrano in gioco.

Premessa indispensabile, naturalmente, è che qualunque funzione venga svolta con competenza e buona fede, come dimostrano decine di anni di professione di commercialista.

 

Gazzetta Tributaria 76, 12/06/2024

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