TITOLARE EFFETTIVO: UN BALLETTO DECISAMENTE CONFUSO (Gazzetta Tributaria n.64/2024)

TITOLARE EFFETTIVO: UN BALLETTO DECISAMENTE CONFUSO (Gazzetta Tributaria n.64/2024)

64 – C’è un fantasma che arieggia negli studi professionali: la denuncia del titolare effettivo di società ed enti.

 

Dall’estate scorsa ci si è posto il problema di comunicare al Registro Imprese i dati del titolare effettivo di società ed enti, compresi i trust e le intestazioni fiduciarie, secondo una norma che dovrebbe attuare la direttiva comunitaria antiriciclaggio del 2015.

La materia è sempre stata trattata in modo marginale dagli operatori economici, ed anche noi ce ne siamo occupati ironicamente, facili profeti di una difficoltà di avvio che ora rasenta quasi le comiche dell’avanspettacolo.

La scadenza iniziale per la comunicazione sarebbe stata nel dicembre 2013, comunicazione che dovendo essere fatta con firma digitale e in forma informatica già si presentava difficile; interviene il TAR del Lazio per sospendere il termine di scadenza con una ordinanza provvisoria, e l’obbligo viene quasi dimenticato; nel marzo 2024 lo stesso TAR, con sentenza, respinge i ricorsi contro l’obbligo di comunicazione che quindi torna ad essere obbligatoria, e viene ipotizzato un  termine di due giorni (!?) per eseguire!!

Nessuno sa cosa fare, e vi è un patetico appello del Ministero dell’Industria (responsabile del Registro Imprese) a considerare con occhio benevolo l’eventuale ritardo nella comunicazione, stante il periodo di incertezza.

Il 17 maggio (un venerdì 17 e gli amanti della cabala possono trarre gli auspici conseguenti!) il Consiglio di Stato interviene con 5 ordinanze in accoglimento dei reclami presentati contro la sentenza del TAR di marzo, e nuovamente sospende l’obbligo fino all’udienza nel merito che è prevista a metà settembre 2024.

Siamo pressoché a un anno dal primitivo obbligo di comunicazione e siamo ancora nel caos più totale; oltre tutto non è stato precisato se l’obbligo deve essere soddisfatto anche se non vi è alcuna comunicazione difforme da proporre (titolare nominale ed effettivo coincidono).

A metà settembre vi sarà l’udienza nel merito e forse avremo un primo momento di chiarezza.

Certo che se intervenisse il legislatore con l’emanazione di una norma finalmente chiara e con carattere pragmatico, invece di proporre sanzioni stratosferiche che come le Grida Manzoniane sono solo spauracchi inapplicabili, avremmo finalmente un comportamento positivo che nell’anno della riforma tributaria potrebbe rappresentare una dichiarazione di linearità nella produzione legislativa.

Invece assisteremo ancora al gioco dei quattro cantoni tra magistratura ordinaria, magistratura amministrativa e magari interverrà qualche altro potere – l’Autorità Garante della Privacy è già all’erta.

E quella tregua nell’accavallarsi di adempimenti rimane un’Araba Fenice……… ove sia nessun lo sa!  

 

Gazzetta Tributaria 64, 22/05/2024

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