29 Apr TUTTO IL MONDO È PAESE (PURTROPPO!) (Gazzetta Tributaria n.57/2024)
57 – Un report dell’ Amministrazione Statunitense sottolinea come le frodi fiscali siano una piaga universale che approfitta di situazioni straordinarie.
Buona parte dell’attenzione per gli accadimenti economici attuali del nostro paese è dedicata a delimitare l’impatto della sciagurata iniziativa del “bonus 110%” che si dimostra un campo fertile per truffatori e profittatori in genere, che non hanno avuto remore ad “inventare” lavori inesistenti che sono stati ………. finanziati senza averne diritto, richiedendo un assiduo lavoro della Guardia di Finanza per arginare il fenomeno delle truffe.
Certamente non consola, ma anche nazioni che consideriamo più evolute, almeno per quanto riguarda i meccanismi formali dell’Amministrazione, come gli Stati Uniti d’America soffrono dell’assalto dei criminali quando si verificano circostanze eccezionali, come la pandemia COVID degli anni scorsi.
In Italia l’arresto dell’attività edilizia per la pandemia è stata la giustificazione per la sciagurata demagogia pentastellata del “bonus 110%”, negli USA, sempre per sostenere l’economia, è stato varato dal 2020 un piano straordinario di aiuti alle piccole imprese con programmi di contributi e finanziamenti agevolati che hanno scatenato l’appetito di truffatori vari.
Secondo la struttura dell’Internal Revenue Service – IRS – (l’Agenzia delle Entrate americana) è il reparto Criminal Investigation della stessa IRS che procede alle indagini ed alle denunce, e risulta che a seguito delle distorsioni criminali degli aiuti COVID sono stati identificati ben 1.644 casi di frode, per un totale di 8,9 miliardi di dollari di bottino!
Vi sono già stati quasi 400 condanne a pene detentive di – mediamente – tre anni di reclusione per ciascuno (ricordiamo che la repressione della criminalità fiscale è particolarmente efficace negli USA, e non per niente il famoso gangster AL CAPONE venne arrestato inizialmente per frode fiscale!).
Inoltre sono stati recuperati miliardi di dollari di “bottino” perché gli aiuti erano tati direttamente rogati, non come in Italia dove la maggior parte di “bonus” è rappresentato da un credito fiscale spalmato negli anni.
A differenza che in Italia è la stessa IRS che pubblica nome e cognome dei condannati e la descrizione della truffa messa in atto, generalmente basata sulla comunicazione di dati e attestazioni false che venivano ricevute da istituzioni bancarie distratte!
Fatte le debite proporzioni (il rapporto di popolazione è circa 1:5) in questa classifica negativa della criminalità fiscale dobbiamo purtroppo registrare che il fenomeno americano è quantitativamente minore di quello italiano, almeno per quanto fino ad ora appurato, ma è desolante constatare che comunque l’emergenza COVID ha prodotto, di qua e di là dell’Atlantico, problemi di gestione truffaldina delle risorse messe a disposizione per una ripresa.
Evidentemente il Gatto e la Volpe, magistralmente delineati in Pinocchio come prototipo di truffatori, sono un fenomeno veramente universale!
Gazzetta Tributaria 57, 29/04/2024
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