15 Feb QUER PASTICCIACCIO BRUTTO …… DELLA ROTTAMAZIONE QUATER (Gazzetta Tributaria n.24/2024)
24 – Ennesima riapertura di termini ma di difficile applicazione.
Le proroghe non finiscono mai!
La norma già approvata dalla Camera dei Deputati e all’esame del Senato, in cui è scontata la conferma, nell’ambito del provvedimento intitolato “MILLE PROROGHE” cerca di agevolare l’avvio della c.d. rottamazione quater per le cartelle di pagamento dilatando i termini per l’avvio.
L’agevolazione era prevista dal comma 232 della legge 197/2022, e consentiva di pagare i tributi scaduti in 18 rate trimestrali delle quali la prima e la seconda pari al 10% del totale dovuto e scadenti al 31 ottobre e 30 novembre 2023 e le successiva a partire dal 28 febbraio 2024 in poi.
Il mancato pagamento di una rata, dopo il termine di tolleranza di 5 giorni, comporta la decadenza dell’intera agevolazione.
Avevamo già sottolineato, come tutta la stampa specializzata, come in condizioni di difficoltà una sanatoria che prevedesse il pagamento iniziale del 20% del totale, e poi diluire il resto, risultasse oltremodo pesante ed eccessivamente onerosa, in termini temporali (Gazzetta Tributaria n. 12/23/46 del 2023).
Puntualmente si è verificato che, nonostante le buone intenzioni, circostanze oggettive abbiamo reso impossibile in molti casi l’adesione, o il mantenimento della sanatoria a causa della rilevanza del peso delle prime rate.
Ora vengono riaperti i termini, o meglio viene differita al 15 marzo 2024 la scadenza del complesso di versamenti inziali dovuti, ma per accedere al beneficio (che comportando l’abbuono di sanzioni e interessi può effettivamente alleviare il carico tributario), in modo miope viene richiesto il pagamento entro il 15 marzo 2024 di tutte le rate scadute, che sono il 25% del totale – due rate del 10% e una rata ordinaria, che diventa il 5%.
È facile prevedere che nonostante la migliore buona volontà del contribuente anche questa riapertura di termini non influirà significativamente sulla massa di cartelle – il famoso magazzino scaduto – che supera in valore i 1,200 miliardi di euro, e che sino ad ora è stato inciso dai vari provvedimenti di agevolazione solo per il 10% (comunicazione in Commissione Finanze della Camera della sottosegretaria del MEF Lucia Albano del 14 febbraio).
Se fermo restando il differimento dei termini si fosse prevista una diluizione del totale scaduto (ripetiamo, è il 25% del totale) ovvero il posizionamento alla fine del periodo di pagamento di alcune delle rate iniziali forse il provvedimento avrebbe potuto essere accolto con migliore disposizione, ma se nei quattro mesi precedenti non vi era la liquidità per pagare le rate di avvio, molto onerose, difficilmente due mesi dopo la provvista sarà sufficiente!
Abbiamo citato il titolo del famoso romanzo di Gadda per rappresentare la situazione, e invece della via Merulana dell’originale potremmo richiamare via XX Settembre, sempre a Roma (sede del MEF)
Il pasticciaccio, derivante dallo scollamento dalla realtà, rimane e siamo sicuri che tra un anno (non dovrebbe essere di più) saremo alle prese con la rottamazione quinques”!
Gazzetta Tributaria 24, 15/02/2024
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