PERO’ A VOLTE CE LE ANDIAMO A CERCARE! (Gazzetta Tributaria n.126/2023)

PERO’ A VOLTE CE LE ANDIAMO A CERCARE! (Gazzetta Tributaria n.126/2023)

126- Non è percorribile il tentativo di eludere un obbligo di legge con una imposta “inventata”!

 

Spesso la Gazzetta Tributaria non è particolarmente tenera nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, ma questa volta non può esimersi dal commentare che certi comportamenti del contribuente sono l’esasperazione, negativa, del tentativo di aggirare norme e vincoli, e possono giustificare irrigidimenti.

Quanto si evince dalla risposta ad interpello n.460 del 13 novembre 2023 che lascia letteralmente allibiti, e si deve apprezzare la misura della risposta della Direzione Centrale dell’Agenzia che usa termini “soft” per contrastare la proposta del contribuente.

Dal testo della risposta si evince, una situazione al limite dell’assurdo: una società acquisisce il bonus risparmio energetico per le strutture ricettive/turistiche previsto dal D.L. 152/2021 e con decreto del Ministero del Turismo del giugno 2022 le viene assegnato un certo importo a titolo di credito di imposta da usufruire solamente in compensazione o mediante cessione a istituzioni finanziarie.

L’utilizzo deve avvenire entro il 31 dicembre 2025, ed a tale data si perde la parte non utilizzata del credito, ma già ora il contribuente si preoccupa di non essere in grado entro la data di scadenza di compensare il credito con i tributi ordinariamente dovuti, e forse incontra difficoltà nel cedere il credito.

La proposta all’Agenzia, con formale interpello, è di inventare ed eseguire una compensazione con un debito periodico IVA inesistente, e successivamente in fase di dichiarazione chiedere il rimborso dell’eccesso di versamento (effettuato tramite compensazione) in quanto dal modello annuale risulta un’imposta inferiore.

L’Agenzia stigmatizza che questa strada non è percorribile in quanto in tal modo si stravolge il principio della legge agevolativa, aggirando la norma che vieta il rimborso del bonus energetico, trasformando l’agevolazione in eccedenza di IVA (inventata).

Forse le nostre citazioni sulla necessità di collaborazione e buona fede nei rapporti sono state fraintese, perché un simile comportamento del contribuente eccede ogni ambito collaborativo sfiorando la vera e propria simulazione, in frode alla legge!

Se poi vi è una sostanziale sfiducia da parte dell’Agenzia sui comportamenti dei contribuenti può anche essere dovuto ai tentativi, a livello di “io speriamo che me la cavo!” che vengono inventati dalla scatenata fantasia dei debitori, disposti a tutto pur di limitare l’onere tributario.

Ma così non si fa altro che ampliare il clima di reciproco sospetto!

 

Gazzetta Tributaria 126, 14/11/2023

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