23 Dic GRANDINANO CARTELLE …. E FANNO DANNI! Il problema della riscossione delle imposte propone sempre nuove situazione di emergenza con conseguenze a volte inaccettabili. (Gazzetta Tributaria Edizione 77/2021)
77 – Il problema della riscossione delle imposte propone sempre nuove situazione di emergenza con conseguenze a volte inaccettabili.
Questa fine anno è certamente caratterizzata dalla più grande incertezza, che sfiora le situazioni patologiche, in materia di scadenza dei termini di pagamento delle imposte.
Un tormentone di questo periodo festivo potrebbe essere: quando pago l’imposta? e sicuramente le risposte saranno le più varie.
Si sono susseguiti rinvii settoriali: queste imposte sì e quelle no; rinvii dopo la scadenza del termine; proposte di congelamento sempre sbandierate come successo e puntualmente disattese; intanto la massa del debito dei contribuenti nei confronti dell’Agenzia riscossione certamente cresce, anziché diminuire, e quindi debbono essere studiati ed approntati nuovi scenari.
Con gli interventi 53/2020 e 1/2021 avevamo già segnalato nella Gazzetta talune anomalie della riscossione; ora appuntiamo l’attenzione su due aspetti non proprio marginali.
Da un lato la legge di bilancio dovrebbe concedere, in via preventiva, un maggior termine per il pagamento dei tributi portati da cartelle notificate tra il 1° gennaio e il 31° marzo 2022, che potranno essere saldati entro 180 giorni dalla notifica.
Un decreto di pochi mesi fa aveva prorogato, con una serie di pasticci temporali, la scadenza del pagamento delle cartelle notificato tra il settembre e il dicembre 2021, e questa volta concedendo per il pagamento 150 giorni (Gazzetta Tributaria n.64/2021).
Ora si afferma che le cartelle notificate nel trimestre successivo potranno essere pagate (solo pagate, perché i termini di impugnativa rimangono invariati) entro 180 giorni; quindi nell’arco di 5 mesi vengono notificate cartelle da pagare entro 60 giorni, entro 150 oppure entro 180!
Quando le cartelle grandinano, fanno male e non si può porre un rimedio semplice!
Infatti il collegato fiscale alla legge di bilancio (D.L. 147/2021) ha definitivamente approvato una norma che afferma non essere impugnabile l’estratto di ruolo e limita grandemente anche l’impugnativa del ruolo, con danni che si verificheranno successivamente nei confronti del contribuente!
Una delle situazioni più consuete nel mondo tributario era quella del soggetto che avendo richiesto una verifica della propria posizione alla Riscossione (l’ESTRATTO DI RUOLO) veniva a scoprire che vi erano cartelle scadute ma a lui mai notificate; sino ad ora poteva essere proposta una ordinaria vertenza avverso questo estratto di ruolo con possibilità di far “sistemare” la situazione irregolare con un a sentenza.
Dopo tale legge non è più possibile, ma le ragioni del contribuente potranno essere fatte valere solo in caso di esecuzione forzata del credito derivante da cartelle non notificate, con inevitabili complicazioni sia procedurali che di tempi difficili (se l’esecuzione è in corso magari non si arriva in tempo con la sospensione!)
Il tutto per alleggerire il carico di lavoro delle Commissioni Tributarie, mentre basterebbe una corretta gestione dei fascicoli per razionalizzare il contenzioso.
Quando le cartelle grandinano fanno danni!
Gazzetta 77, 23/12/2021
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