01 Dic LA CERTEZZA DEL RINVIO: IL DECRETO RISTORI QUATER Un primo approccio ironico al nuovo decreto ristori che rinvia scadenze e pagamenti. (Gazzetta Tributaria Edizione 63/2020)
63 – Un primo approccio ironico al nuovo decreto ristori che rinvia scadenze e pagamenti.
Certamente l’anno 2020 sarà ricordato come uno dei più preoccupanti, complessi e confusi dei nostri tempi e la parossistica legislazione dei nostri governanti contribuirà a mantenere questa sensazione di insicurezza.
Probabilmente la tumultuosa successione di avvenimenti e la loro tragica componente sanitaria portano a dimenticare che in campo tributario la legislazione di emergenza del 2020 debuttò con un rinvio di adempimenti e versamenti di quattro giorni (D.L. Cura Italia 1° del 17 marzo 2020) e sembra destinata a concludersi, almeno per quest’anno, con un rinvio di dieci giorni (D.L. Ristori quater del 30 novembre 2020). Evidentemente l’esigenza di poter programmare pagamenti e formalità a lungo termine non costituisce una esigenza dei governanti!
Questa tecnica perniciosa dei continui rinvii brevi contribuisce a rendere destabilizzante la vita ordinaria dei cittadini, e riporta alla mente la canzone di Lorenzo il Magnifico “chi vuol esser lieto sia, nel doman non c’è certezza” che anche se ha più di cinquecento anni sembra ben adattarsi alla situazione attuale.
Tralasciando le ironie disilluse vediamo una breve panoramica di alcuni rinvii proposti a partire dal 1° dicembre 2020.
RINVIO GENERALIZZATO
Per tutte le imprese ed i lavoratori autonomi (no per i contribuenti senza attività d’impresa) è rinviato sino al 10 dicembre il termine per la presentazione della dichiarazione annuale riferita all’anno 2019 e quello per il versamento del secondo acconto 2020.
Sono esclusi da questo rinvio generalizzato gli enti non commerciali e gli altri soggetti (terzo settore ecc.), le eventuali stabili organizzazioni in Italia di soggetti stranieri, e rimane il dubbio riguardo gli imprenditori agricoli e le società semplici.
RINVIO SPECIFICO PER LOCALIZZAZIONE
I contribuenti che risiedono nelle c.d. zone rosse ed esercitano le attività sospese dal precedente decreto Ristori bis o che esercitano attività di ristorazione in zone rosse o gialle possono eseguire i versamenti del secondo acconto 2020 entro il 30 aprile 2021.
RINVIO SPECIFICO PER CALO DI FATTURATO
I soggetti (imprese o autonomi) che abbiano registrato un calo del fatturato complessivo per il primo semestre 2020 di almeno il 33% rispetto al primo semestre 2019, e che abbiano avuto nel 2019 un volume di affari annuale non superiore a 50 milioni di euro potranno eseguire i versamenti del secondo acconto 2020 entro il 30 aprile 2021 (il legislatore sembra dimenticare che dal 2 maggio di ogni anno è possibile presentare la dichiarazione annuale per l’anno prima, e quindi il secondo acconto diviene coincidente con il saldo!)
RINVIO STRAODINARIO DEI PAGAMENTI DI DICEMBRE
Per i soggetti (imprese o autonomi con volume di affari non superiore a 50milioni di euro annui) che nel mese di novembre 2020 hanno registrato un calo di fatturato rispetto al volume di affari del novembre 2019 vi è la possibilità di non effettuare i versamenti previsti per il mese di dicembre 2020 (IVA, ritenute, contributi ecc.) e di provvedere a marzo 2021 o in quattro rate mensili da tale data. E per gli altri mesi del tragico 2020?
Questo breve pro-memoria vuole solo segnalare ai nostri lettori l’esistenza di un intervento strutturale che può riguardare una pluralità di situazioni che andranno approfondite una per una; successivamente affronteremo il problema delle riscossioni di imposte arretrate.
Gazzetta 63, 02/12/2020
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