19 Nov IVA, RISTORANTI E EMERGENZA COVID ASPETTIAMO UN LIETO FINE In modo atipico viene formulata una agevolazione fiscale per il mondo della ristorazione. (Gazzetta Tributaria Edizione 61/2020)
61 – In modo atipico viene formulata una agevolazione fiscale per il mondo della ristorazione.
Certamente il periodo di emergenza può portare a incertezza di norme e a modifiche frequenti, ma con l’IVA nel mondo della ristorazione abbiamo raggiunto un livello di sorpresa non comune.
Infatti, da una risposta ad una interrogazione parlamentare del 18 novembre 2020, si viene a conoscenza che il regime emergenziale consente una modifica (provvisoria?) dell’aliquota IVA nel mondo della ristorazione, a vantaggio degli operatori.
Infatti il Ministero delle Finanze, tramite il sottosegretario Villarosa, ha comunicato che stante il contenuto dei DPCM 24 ottobre e 3 novembre 2020, che hanno prima limitato e poi escluso la somministrazione nei locali di alimenti e bevande l’attività poteva proseguire solo con le modalità di consegna a domicilio o asporto che vengono temporaneamente parificati ai fini fiscali.
Ai fini IVA i due scenari sono completamente diversi, dato che il primo viene denominato “somministrazione di alimenti e bevande” e soggiace all’aliquota del 10%; la seconda modalità è rappresentata da “cessione di beni” con aliquota ordinaria del 22%.
Stante l’esistenza di un listino con prezzi IVA inclusa la differenza di aliquota può agevolare il produttore senza interferire con l’onere per il consumatore che pagherà sempre lo stesso prezzo.
Per i ristoratori, pasticcerie, bar e assimilati che hanno venduto di presenza o consegnato alimenti l’aliquota ridotta si trasforma in un beneficio non indifferente, e stupisce che di questo si sia venuti a conoscenza solo dai resoconti parlamentari!
Sicuramente tutte le registrazioni del mese di novembre potranno essere considerato come effettuate con il regime di IVA ridotta, anche se inizialmente qualificate come ordinarie, ai sensi dell’art.26/IVA.
Sarà bene prestare attenzione, per i soggetti interessati (per il consumatore non cambia nulla in quanto il prezzo non si modifica) alla data di cessazione dell’agevolazione, che secondo le parole del sottosegretario dovrebbe durare per tutto il periodo di emergenza – ristoranti.
Certamente una nota ufficiale e precisa dell’Agenzia delle Entrate fornirebbe un lieto fine a questa confusa situazione di incertezza.
Gazzetta 61, 19/11/2020
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